Associazione Figli d’Arte Medas

I Medas sono la più antica compagnia sarda, le loro origini sono popolari, provengono da Guasila nella Trexenta. La capostipite è Rachele Piras che va in in scena nel maggio del 1920 al Politeama Regina Margherita di Cagliari debuttando assieme allo storico spettacolo in lingua sarda “Su bandidori” di Vincenzo Efisio Melis, testo fondamentale della nostra giovane drammaturgia nel ruolo Pillima, la protagonista principale. E siccome aveva appena avuto Ninetta (la quarta della famiglia, dopo Redento, Camillo e Antonino), porta in scena anche la bambina. Questi
sono i Medas. Come Rachele, anche Anacleto Medas è di Guasila. Di lavoro trasporta il grano della Trexenta su due carretti fino alla stazione di Senorbì, e anche lui come la moglie ama l’arte e la musica: è primo clarino della banda del paese e mandolinista provetto. Negli anni arrivano gli altri figli della coppia: Francesco nel ’21, Plinio nel ’23, Totoi nel ’25, Emma nel ’27, Mario nel ’31 e Maria Rosaria nel ’32. Tutti crescono con la passione della musica e del teatro.

Nel dopoguerra i fratelli e le sorelle Medas si costituiscono in compagnia e presentano i loro spettacoli nel teatro della chiesa di San Mauro, nel quartiere di Villanova, a Cagliari. Sono attori, ma anche musicisti e cantanti. Partecipano alla famosissima trasmissione “Il campanile d’oro”, una specie di X Factor dell’epoca, con un seguito di pubblico mostruoso. Nel 1955 i Medas spopolano: insieme a Mario, si esibiscono Francesco, Antonino e Totoi. Poi per la finale di fronte alle telecamere ci saranno anche Plinio, Mario e Maria Rosaria. La Sardegna perde in finale contro la Sicilia ma le polemiche sono furiosissime, perché volano le accuse di aver truccato il voto (le preferenze si esprimevano con l’invio di cartoline). I Medas masticano amaro ma ormai sono conosciutissimi in tutta l’isola, sono anche le star di Radio Sardegna che ogni settimana propone agli ascoltatori le commedie in sardo.

Negli anni Sessanta i Medas si dedicano soprattutto al teatro, portando in scena (sempre a San Mauro) i testi classici della drammaturgia isolana (primo fra tutti “Ziu Paddori”) e altri invece costruiti su gag. Nel 1962 nasce la “Compagnia del Teatro Sardo Fratelli Medas”, che continuerà la sua azione fino agli anni ’80, anni in cui avviene la svolta.

Al Teatro Massimo di Cagliari nel 1981 portano in scena cinque spettacoli diversi. Il successo di pubblico è clamoroso, la critica esalta i Medas (“Sono veramente una famiglia di attori, e sono bravi”, scrive su Spettacolo Enrico Pau), ma le strade dei figli di Rachele e Anacleto si dividono. Mario (insieme ad Antonino ed Emma) fonda “I Medas” e cerca di percorrere in maniera più professionale la strada del teatro.

Nel 1984, con la regia di Enzo Parodo, Antonino Medas porta in scena prima “Su mundu ‘e ziu Bachis”, poi “Cinixiu” e per lui sarà una consacrazione. Ma anche Mario (che sostituisce il fratello nella seconda parte della tournée nazionale) si copre di gloria. “Splendido Mario Medas”, scrive “Il Mattino di Napoli”. Questo era Mario Medas. I medas di allora sono stati molte cose, cantanti, attori, un teatranti, scrittori, compositori, militanti della lingua sarda. Nel 1990 i Medas si costituiscono in compagnia ufficiale fondando i Figli d’arte Medas per dare seguito ad un percorso che affonda le radici nel passato e avere la possibilità di guardare al desiderio di trasformare questa passione in una professione, lo era già da anni , ma mancava solo l’ufficialità. Da quel momento numerosi progetti importanti; le collaborazioni con tutte le emittenti televisive e radiofoniche sarde, con trasmissioni e spettacoli, con la fondazione Dessì mediante la realizzazione di spettacoli teatrali tratti dal romanzo dello scrittore villacidrese, l’organizzazione di due edizioni della festa sarda Sa die, la collaborazione con la facoltà di scienze della comunicazione con la realizzazione di spettacoli multimediali, la ideazione e realizzazione di due musei, Quello del territorio a Buggerru e Femminas a Pauli Arbarei per conto de Sa corona Arrubia dedicato ai personaggi femminili nella tradizione sarda.

 

Dal 2015\17 altre manifestazioni concepite con un taglio più moderno hanno havuto più successo “Cultura popolare”, ” Storytelling” e Il Festival della storia. Il Festival della Storia nel corso degli anni ha ottenuto diversi patrocini, come quello del Parco Geominerario, del Ministero dell’Interno, della Presidenza della Repubblica, Della fondazione Dessì e dell’Ordine degli avvocati, del Governo Tunisino. Nel 2016 ha con lo spettacolo Il Processo a Emilio Lussu in collaborazione della corte d’appello e dell’ordine degli avvocati ha avuto un successo straordinario rilanciando la
figura carismatica di Emilio Lussu in tutta l’isola ma sopratutto mettendo in evidenza il ruolo del giudice Arcangelo Marras che ebbe il coraggio di Assolverlo. Da questo spettacolo è stato tratto un film per i cinema che verrà girato nel marzo aprile del 2020 . La Rassegna Storytelling nei primi tre anni della sua edizione è stata realizzata in collaborazione del corso di studi di scienze della comunicazione e della fondazione banco di sardegna e ci ha permesso di inaugurare un percorso davvero importante sulla storia della nostra terra partendo dalla cronaca.

 

Dal 2017\21 in questi ultimi quattro anni le nostre attività si sono sviluppate principalmente su due principali filoni; la realizzazione di contenuti e la costruzione di eventi. I contenuti sono di carattere storico, cronachistico, epico, antropologico ma non disdegnano incursioni nel fantastico e nella letteratura. Gli eventi invece hanno differenti target, si va dalla realizzazione di festival, alla produzione di spettacoli per il teatro, spettacoli che però non sono realizzati in modo tradizionale, ma vengono costruiti con un taglio di tipo giornalistico televisivo , gli storytelling, oppure con una struttura di tipo cinematografico. Si tratta di prodotti che privilegino tecniche moderne e empatiche. Ma anche il teatro tradizionale fa parte del nostro bagaglio artistico, la realizzazione di manifestazioni tipo Famiglie d’arte e cultura popolare ci permette di accontentare il gusto di un pubblico che vuole questo tipo di prodotto. Presentazione di libri, organizzazione di festival letterari, il festival  dell’altrove di Guasila, il Festival della storia ) sono alcuni esempi di manifestazioni che rispondono a questa altra tipologia di gusto. Una grande attenzione viene data alle narrazioni sui prodotti della terra e dell’artigianato sardo, che vengono proposti giocando su più livelli attraversando la linea sottile che separa da una parte il marketing e dall’altra la narrazione pura. Unica famiglia d’arte sarda i Figli d’arte Medas non hanno mai tradito le proprie radici popolari. Dopo aver abbandonato alcune manifestazioni ormai giunte al termine del loro percorso artistico come Famiglie d’arte, (dopo 20 edizioni ed alcuni personaggi di rilevanza nazionale) Teatro popolare ( 4 edizioni- ) e Significante (4 edizioni) I Figli d’arte Medas hanno concentrato le proprie energie verso progetti legati alla comunicazione. Comunicazione che privilegia la semplicità e la cronaca.

 

Dal 2017 i Figli d’arte Medas sono gli organizzatori del Festival dell’altrove, manifestazione dedicata allo scrittore antropologo Giulio Angioni. Tra attività gli spettacoli di massa in strada con attori non attori come SU CONNOTU a Nuoro in occasione delle celebrazioni dei moti nuoresi, grazie al quale dopo tre anni siamo riusciti a dedicare alla pastora nuorese Paschedda Zau Selis una strada in suo ricordo, Anche all’interno del mondo delle rievocazioni medioevali abbiamo avuto modo si instillare le nostre idee dopo aver cominciato con l’organizzare i primi anni del corteo di villadichiesa assieme alla società delle quartieri medioevali i Figli d’Arte Medas hanno rivolto lo sguardo altrove realizzando l’organizzazione generale de Sa battalla nel 2019 e lo spettacolo del patto di Sanluri nel 2018. Contestualmente i Figli d’Arte Medas nel 2018 hanno cominciato un lavoro sulle giudicesse contestualizzato al ruolo delle donne oggi, un importante lavoro di rievocazione parallelamente documentato dalla una serie di documentari dedicati alla storia ed alla donna contemporanea.

I Figli d’Arte Medas sono i direttori artistici del museo del minatore di Buggerru, e del Tetaro Comunale Oschirese nonché si occupano della gestione dei teatri FRATELLI MEDAS di Guasila e del TMM di Monserrato. Del Tra le attività di spettacolo più importanti degli ultimi anni il Processo Ad Emilio Lussu, Angeli prima produzione del trittico della luce, esempio di contaminazione non squilibrata fra cinema e teatro , Godot2.0, Canale 16 ( dedicato alla tragedia del Moby Prince) Il Caso Manuella ( dedicato al irrisolta scomparsa dell’avvocato Cagliaritano), La Storia Di Simon Mossa (per conto della fondazione Meta di Alghero). Tra le attività di rinforzo la partecipazione a festival letterari, le collaborazioni con la fondazione Dessi’, la fondazione Grazia Deledda, le narrazioni di Contos. La partecipazione in più edizioni del festival del liboro di Bologna e il festival di Torino E’ importante citare le nostre collaborazioni con le tv locali e la RAI, come in Limba su RAI tre, o realizzazione di trasmissioni per la tv locale La Grande Madre Sentidu, Contos, Il tg dei ragazzi, Argo, Itinerando e Filindeu alcune di queste sono state l’occasione di importanti premi ( Tg dei ragazzi ha vinto il premio Ilaria Alpi , Argo il premio Chia ) e i documentari realizzati nel corso della pluritrentennale vicenda artistica ( il Rumore del buio ospite al film festival di Terni, premio speciale villadichiesa)

In collaborazione con il consorzio museale sa Corona Arrubia hanno realizzato “la scuola di Momotteria” e ha curato e realizzato Femminas il museo dei personaggi fantastici della cultura popolare.

Quest’anno grande attenzione verrà data alle terza edizione di Femminas quest’anno dedicato alle donne sarde condottiere Tra le attività che hanno avuto esito di rilievo programma la realizzazione di due cortometraggi animati per il museo Muda di Las Plassas e il museo Muma di Mamojada, la realizzazione di un progetto chiamato quinta parete lo spettacolo di danza cinema, Gurdones, che ha debuttato a Tunisi per poi essere proposto a Beirut e a San Pietroburgo nel prestigioso teatro Aleksandrinskij a Yangon e a Singapore. Importanti attività sono state la direzione artistica de Sa Battalla, e il riconoscimento di una via in onore a Paschedda Zau che per tre anni ci ha visto impegnati in un importante lavoro di sensibilizzazione territoriale. Quest’anno tra trasmissioni tv e streamnig e storie narrate l’impegno è stato proficuo e costante. Grande attesa per gli spettacoli Fisici e After Virus presto in scena.